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Il Concerto campestre è un dipinto a olio su tela (118x138 cm) di Giorgione o Tiziano, databile al 1510 circa e conservato nel Museo del Louvre di Parigi.
Storia
L' opera è stata tradizionalmente attribuita a Giorgione, ma oggi la critica propende piuttosto per Tiziano, a causa di una certa robustezza nelle figure che è più tipica del secondo. Non è escluso che il lavoro fosse stato avviato da Giorgione, al quale rimandano i temi della musica, dell'ozio pastorale e della rappresentazione simultanea del visibile e dell'invisibile, e poi completato, dopo la sua morte nel 1510, dal talentuoso allievo Tiziano.
L' opera originariamente apparteneva ai Gonzaga, forse già posseduta da Isabella d'Este; essa venne poi venduta prima a Carlo I d' Inghilterra e poi al banchiere francese Eberhard Jabach; quest'ultimo lo vendette a Luigi XIV di Francia nel 1671.
Nel 1863 Édouard Manet, affascinato dalle sue visite al Louvre, si dichiarò ammaliato dal Concerto campestre, che omaggiò nella celeberrima tela del Déjeuner sur l'herbe, capolavoro programmatico della pittura en plein air.
L'attribuzione, tuttora incerta, ha nel tempo visto i nomi anche di Palma il Vecchio e Sebastiano del Piombo.
Descrizione e stile
L' opera si può considerare un " manifesto " dello sviluppo stilistico della pittura veneta all'aprirsi del Cinquecento, con la sensibilissima sovrapposizione di velature di colore, un contenuto ricorso al disegno e una linea di contorno sfumata, elementi chiave del tonalismo.
Vi sono raffigurati tre giovani seduti su un prato che suonano, mentre vicino ad essi una donna in piedi versa dell' acqua in una vasca marmorea. Le due donne presenti sono entrambe nude, coperte appena da mantelli che scivolano via, mentre i due uomini, che parlano tra di loro, sono vestiti in costumi dell'epoca. Nell'ampio sfondo si vede un pastore e un paesaggio che, tra quinte vegetali, si distende a perdita d'occhio.