Ha indicate sulla tastiera le distanze intervallari di semitono attraverso la posizionatura trasversale di corde di budello animale (la cosiddetta tastatura), comunemente chiamati legacci. Le dimensioni reperibili - e, di conseguenza, le possibilità di estensione melodica - sono numerose, dalla viola soprano (la più piccola) al contrabbasso di viola (o violone ), passando per la viola contralto, la tenore e la bassa (in ordine crescente di dimensioni). La viola da gamba più usata come strumento solistico è quella bassa.
Lo strumento musicale, in base al formato, è collocato sulle o tra le ginocchia; l'archetto, sostenuto dal di sotto, sfrega le corde con un fascio di crine di cavallo.
In Spagna la viola da gamba viene detta vihuela de arco e si distingue dalla vihuela de mano, pizzicata dalle dita e simile alla chitarra classica. Per la conoscenza della famiglia delle viole si segnala il trattato Regola Rubertina, diviso in due parti risalenti rispettivamente al 1542 e al 1543, opera di Silvestro Ganassi dal Fontego; di notevole importanza risulta anche il Tratado de glosas (1553) dello spagnolo Diego Ortiz, dedicato alla vihuela e ricco di informazioni sulla pratica dell'improvvisazione e dell'elaborazione. I principali compositori per viola da gamba annoverano Monsieur de Sainte Colombe, Marin Marais, Bach con le sue sonate per viola da gamba e clavicembalo, Telemann, Karl Friedrich Abel, Claude Gervaise, Marc-Antoine Charpentier, Arcangelo Corelli, François Couperin, Antoine Forqueray, Girolamo Frescobaldi, Tobias Hume, Diego Ortiz e Henry Purcell.
Nella seconda metà del '900 gli interpreti più noti e autorevoli del repertorio musicale dedicato alla viola da gamba sono il catalano Jordi Savall e il belga Wieland Kuijken, ai quali va riconosciuto il merito di aver portato tanto lo strumento quanto le musiche per esso composte a conoscenza del grande pubblico.