san michele dalle cupole dorate - puzzle online

La decorazione della Cupola di San Giovanni Evangelista è un ciclo di affreschi del Correggio a Parma. Databili tra il 1520 e il 1524 circa, comprendono la calotta che viene interpretata come la Visione di san Giovanni a Patmos (ovvero Ascensione di Cristo tra gli apostoli, diametri alla base 966x888 cm) o - in alternativa - come il Transito di san Giovanni nel momento in cui Gesù scende ad accogliere il discepolo prediletto, i quattro pennacchi con coppie di Evangelisti e Dottori della Chiesa tra putti e la fascia cilindrica del tamburo ; alla base degli intradossi degli archi che reggono la cupola si trovano poi soggetti veterotestamentari a monocromo.

Storia

Dopo il successo della Camera della Badessa, Correggio venne subito arruolato a Parma per un'altra ambiziosa operazione pittorica, la decorazione dell'appena finita di ricostruire chiesa di San Giovanni, su richiesta dell'abate Girolamo Spinola. Si trattava della prima commissione pubblica di elevato impegno e di indubbio prestigio che il Correggio riusciva ad ottenere. Dovette essere presto elaborato l'intero programma iconografico, che comprendeva anche opere oggi perdute o semi-perdute nel coro, e venne affrescata probabilmente come primo saggio la lunetta con il San Giovanni e l' aquila, nel transetto sinistro.

I pagamenti registrati nei Libri del monastero della chiesa parmense vanno dal 6 luglio 1520 al 23 gennaio 1524. Esiste un buon numero di disegni preparatori per le figure degli apostoli e del Cristo che dimostrano l'accuratezza con cui ogni singolo dettaglio fu studiato dal Correggio.

Non abbiamo testimonianze di quale fu la reazione della committenza e del pubblico a questa innovativa opera del Correggio, ma a giudicare dal fatto che l' artista ottenne, negli anni in cui vi attendeva, il compito di affrescare la cupola del vicino Duomo di Parma si può credere che, sebbene ancora in fieri, il lavoro riscuotesse un elevato successo. Infatti, fu probabilmente la decorazione della cupola di San Giovanni a sancire l'affermazione della fama del Correggio a Parma, che gli garantì, nella prima metà degli anni venti, un gran numero di importanti commissioni. A dimostrazione del prestigio raggiunto in città resta il documento del 26 agosto 1525 in cui il suo nome è registrato in una lista di periti e artisti (tra cui Alessandro Araldi e Michelangelo Anselmi) chiamati a giudicare la stabilità della chiesa di Santa Maria della Steccata a Parma.

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