Il termine latino Hirundo significa "rondine", mentre rusticus significa "della campagna".
La rondine comune è un uccello piccolo e agile, lungo circa 18-19,5 cm con ali di 12–13 cm. Ha una coda lunga e biforcuta, ali curve e aguzze e un piccolo becco diritto di color grigio scuro.
La sottospecie europea (Hirundo rustica rustica) è di colore blu scuro (quasi nero) sul dorso, grigiastro sul ventre ed ha gola e fronte rosse, separate dal ventre da una fascia blu.
La rondine comune non presenta dimorfismo sessuale, è quindi quasi impossibile riconoscere i sessi dalla sola osservazione esterna.
È diffusa in tutto il mondo: nidifica nell'emisfero settentrionale, da Canada e Scandinavia a Messico, Magreb, e Cina, e sverna nell'emisfero meridionale, da Messico, Africa centrale e India fino a Terra del Fuoco, Sudafrica e Australia.La popolazione globale di rondini comuni è stimata in almeno 200 milioni di individui, anche se è in declino, probabilmente a causa del concorso di diversi fattori: la sempre maggior diffusione dell'agricoltura intensiva e dell'uso di insetticidi che riduce il numero di insetti, e quindi anche il numero di rondini; la riduzione degli habitat e la distruzione dei nidi, nonostante in Italia siano protetti dalla legge, o dall'impossibilità di costruirne di nuovi; inoltre nelle aree di svernamento la rondine è attivamente cacciata dalle popolazioni locali.
Nel periodo di nidificazione, il suo habitat sono le zone agricole; durante il periodo di svernamento si riunisce in dormitori nei canneti.All'inizio della brutta stagione (settembre o inizio di ottobre) la rondine europea migra verso il sud Africa volando in grandi stormi e percorrendo fino a 11.000 km per svernare e ritornare con l'arrivo della primavera. La strada che percorrono per raggiungere il sud Africa è differenziata, la maggior parte dal Nord Europa arrivano nella Francia occidentale, passano i Pirenei e si dirigono verso la Spagna orientale, poi oltrepassano il Mediterraneo attraverso lo stretto di Gibilterra e dal Marocco proseguono attraverso il deserto del Sahara l'Algeria, il Niger, il Ciad fino ad arrivare nella Repubblica Democratica del Congo a novembre/dicembre dove svernano. Altri stormi, comprese quelle che provengono dall'Italia, attraversando il Mediterraneo preferiscono proseguire passando attraverso la valle del Nilo, evitando in parte le zone desertiche.