romanico - puzzle online

Il romanico è quella fase dell'arte medievale europea sviluppatasi a partire dalla fine del X secolo fino all'affermazione dell'arte gotica, cioè fin verso la metà del XII secolo in Francia e i primi decenni del successivo in altri paesi europei (Italia, Inghilterra, Germania, Spagna). Nel 1819 lo storico William Gunn applicò il suffisso -esque o -esco per identificare un'arte che, benché derivata da quella romana, appariva imperfetta e fantasiosa.

Intorno alla stessa epoca lo scrittore francese Adrien de Gerville proponeva di chiamare "romane" tutta l'architettura medievale precedente il gotico, come prodotto degenere dell'architettura romana. In seguito, verso la metà del secolo, l'archeologo Arcisse de Caumont divise tutta l'architettura post antica in tre periodi: l'arte romanica primitiva, dal V secolo alla fine del X secolo; il romanico intermedio, dal tardo X secolo alla fine dell'XI; infine il romanico di transizione al gotico, nel XII.

Contesto storico

Dall'XI secolo alla prima metà del XII secolo l'Europa visse un periodo di grande modernizzazione: l'affinamento delle tecniche agricole (l'invenzione del giogo, dell'aratro con parti metalliche, chiamato "carruca", della rotazione triennale, l'uso dei mulini ad acqua e a vento, ecc.) permise di aumentare la produzione di generi alimentari, sollevando la popolazione dall'endemica scarsità di cibo e permettendo un incremento demografico; ripresero i commerci e si svilupparono i villaggi e le città quali sedi di mercati; crebbero le zone urbane e gradualmente fu possibile l'affermazione di un nuovo ceto sociale, quello "borghese" dedito alle attività manifatturiere e commerciali, intermedio tra la massa dei contadini e gli aristocratici o gli ecclesiastici.

Si assistette anche ad una ripresa dell'attività edilizia, della domanda di cultura e di investimenti artistici, soprattutto in zone più avanzate quali la pianura Padana, il Regno di Sicilia, la Toscana ed i Paesi Bassi. Il declino dell'autorità imperiale, ormai viva solo in Germania, veniva eclissato gradualmente dal feudalesimo, soprattutto in Francia, e dallo sviluppo delle autonomie cittadine, soprattutto in Italia. In queste zone non è più l'Imperatore o il vescovo a commissionare nuove opere edilizie, ma i signori locali, tramite cospicue donazioni che avevano una funzione di prestigio ma anche "espiatorie" del senso di colpa che veniva riscattato tramite "omaggio" in denaro o in opere d'arte verso istituzioni religiose a testimonianza della propria devozione e pentimento religioso.

Grande importanza rivestirono alcune abbazie come quella di Cluny, che fece da esempio anche per altre, quale baluardo della Santa Sede che non accettava nessuna ingerenza da parte dei feudatari locali. Dalla diatriba tra i poteri si arrivò infatti alla lotta per le investiture e al concordato di Worms (1122). Dopo la riforma e la liberazione dalle ingerenze locali i grandi monasteri trovarono una rinnovata spinta a manifestare il proprio prestigio tramite la glorificazione dell'Onnipotente in grandi edifici religiosi ed opere d'arte sacra.

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