Tradizionalmente, i fedeli appartenenti a una determinata categoria si rivolgono al proprio santo patrono tramite preghiere od offerte votive al fine di ottenere l'intercessione del santo in proprio o altrui favore. Famose, per esempio, sono le suppliche dei cattolici napoletani al loro patrono san Gennaro per l'ottenimento di guarigioni e persino dei numeri vincenti al gioco del lotto, o quelle rivolte ai santi ausiliatori per ottenere la guarigione da determinate malattie.
L'Ortodossia orientale ammette il culto dei santi, ma generalmente non associa i santi a occupazioni o attività.
La maggioranza delle chiese protestanti non ammette il culto dei santi, poiché la venerazione di un santo e la richiesta di una particolare "grazia" attraverso la sua intercessione sarebbe in netto contrasto con il principio del Solus Christus, cioè l'affermazione - fondata nel Nuovo Testamento - che soltanto Gesù Cristo è il mediatore tra Dio e gli uomini.
Nella religione cattolica la mediazione e intercessione di anime e angeli santi avviene sempre nella Comunione dei santi e nel Corpo Mistico del Cristo risorto dai morti col Prezioso Sangue e le Cinque Sante Piaghe di croce. In sostanza, anche se si invoca l'intercessione di un singolo santo, è "sempre Gesù Cristo Dio a mediare" affinché Dio Padre conceda la Grazia.
Essendo tutti loro già un solo corpo e una sola persona in Lui, si muovono sempre come all'unisono, e perciò una cosa detta o fatta o interceduta da un essere umano santo (es. Maria Assunta in anima e corpo, o un'anima salvata) "non è mai meno vera, meno giusta, meno infallibile e meno perfetta" della stessa cosa detta o fatta o interceduta da un angelo o da Gesù Cristo stesso: "prescinde dal soggetto". L'ordine, pure esistente, in cui sono invocati attiene l'importanza e meriti nella loro vita terrena storica, e i suoi effetti certi nel futuro umano, ed è una gerarchia con un ordine vero e proprio che è di invocazione, di mediazione per l'intercessione e un ordine di processione, pure a parità di efficacia nel risultato terreno.