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Caminata (Caminà in dialetto piacentino) è stato un comune di 247 abitanti situato in val Tidone nella provincia di Piacenza.

Dal 1º gennaio 2018 Caminata, insieme con Nibbiano e Pecorara, confluì nel nuovo comune di Alta Val Tidone, istituito con Legge Regione Emilia - Romagna 18/07/ 2017, n. 13, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione n. 203 del 18/07/ 2017 : l' istituzione del nuovo comune è conseguenza del risultato del referendum per la fusione fra i tre comuni svoltosi il 28 maggio 2017.

La nuova sede municipale è situata a Nibbiano.

Caminata è un piccolo centro agricolo della Val Tidone dalla storia millenaria. Camminamenti segreti (da cui probabilmente trae il nome ), oggi murati, torri, botteghe medioevali sono le caratteristiche del borgo, già dogana della Contea di Bobbio, tra lo Stato Sabaudo ed il Ducato di Parma e Piacenza.

Storia

Caminata, antico possesso dell' Abbazia di San Colombano di Bobbio, compare come Corte di San Siforiano assieme alla Corte di Nibbiano ed alla Corte di Pecorara, nei possedimenti del grande feudo monastico imperiale bobbiese nella Carta di Wala abate di Bobbio nell'833.

Il 18 luglio del 929 è testimoniato il passaggio dell' arca con il corpo di san Colombano, resosi necessario per difendere il territorio del feudo monastico imperiale dalle mire espansionistiche del vescovo Guido di Piacenza anche sulla corte di San Siforiano e di Nibbiano, il progetto ideato dall'abate Gerlanno, cancelliere del regno, per convincere il re d' Italia Ugo di Provenza a confermarne i possedimenti, ovvero il passaggio del corpo del santo patrono a protezione delle terre del monastero lungo un itinerario ben preciso che toccasse i luoghi più importanti sia nel percorso da Bobbio a Pavia che nel ritorno a casa. Il manoscritto dei Miracula sancti Columbani redatto nel X secolo da un monaco bobbiese raccontano di fatti prodigiosi e di miracoli che si susseguano lungo il percorso ed a Pavia, tanto da stupire le genti, il clero milanese inviato dall'arcivescovo di Milano Lamperto, i principi elettori ed il re Ugo, dopo la guarigione miracolosa di suo figlio Lotario colpito da forti febbri, ma fu solo il rifiuto di bere dalla coppa di san Colombano da parte del vescovo piacentino Guido e la sua fuga da Pavia a convincere la corte e l'assemblea dei principi elettori dell'ingiusta appropriazione dei beni del monastero bobbiese da parte del prelato piacentino e alla conferma dei possedimenti bobbiesi con un nuovo diploma reale.

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