obbedienza - puzzle online

Obbedienza (dal latino oboedientia, derivato di oboediens -entis «ubbidiente») è un termine che si riferisce a chi esegue un ordine tramite un' azione collegata al sentimento e al comportamento proprio di chi si conforma a un comando.

Il principe e l'obbedienza

Nel Rinascimento italiano il tema dell'obbedienza è di vitale importanza per il principe che vuole governare con l'assenso del popolo. Giovanni Pontano affronterà la questione prima chiarendo nel suo trattatello De principe (1458) quali sono i doveri del buon sovrano e quindi, intorno al 1470-1472, delineerà in che consiste l'obbedienza (De obedientia) (1490) per concludere infine, questa ideale trilogia del potere politico con il trattato De fortitudine (1490).

Nel De obedientia Pontano scrive che l'innata socievolezza dell' uomo non porterebbe mai alla formazione di una società ordinata se non si sviluppasse l'obbedienza, intesa come superamento della costrizione da cui si origina soltanto il caos. È vero che l' uomo è un animale sociale che tende naturalmente a vivere in società ma poiché l'essere umano è una creatura imperfetta occorre controllare la sua tendenza al disordine.

Si deve all'obbedienza se la struttura sociale sopravvive in ogni forma di aggregazione dalla famiglia, al villaggio, alla città, al regno. Del resto l'obbedienza è un elemento costitutivo dello stesso essere umano quando, per evitare altrimenti la sua stessa rovina, sottomette le sue passioni all'obbedienza suggerita dalla razionalità. È vero che l' uomo spesso conosce il bene ma non basta la razionalità per metterlo in atto perché costa sacrificio e fatica agire rettamente ed allora la volontà di ben operare fallirebbe se non vi fosse la volontà sostenuta dall'obbedienza che fa da tramite tra il momento intellettivo e quello dell'azioneA chi obietta che obbedire vuol dire rinunciare alla propria libertà naturale Pontano risponde che l'obbedienza è in natura come in natura è la libertà, per cui non vi può essere contrasto, almeno per coloro che vogliono essere liberi a lungo, poiché coloro che rifiutano di obbedire saranno liberi anch'essi ma per breve tempo.

Libero è colui che obbedisce alla ragione e obbedire al sovrano vuol dire obbedire alla ragione: schiavi sono coloro che non hanno leggi e vivono da barbari seguendo le passioni: chi dunque ha le leggi le deve osservare obbedendo sino alla fonte di esse che è il sovrano. Libertà e obbedienza coincidono in ogni grado della struttura sociale :

ex obligatione salus

Con l’ avvento dello stato moderno in Europa tra il XV e il XVII secolo l’obbedienza dei sudditi al potere sovrano si presenta come presupposto e garanzia della salus populi, in funzione della quale appaiono indissolubilmente connesse la conservazione dell' istituzione statale e l’ordine e la sicurezza per i sudditi..

Questa fu la tesi di fondo del pensiero politico di Thomas Hobbes.

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