Gijón - puzzle online
Gijón (in asturiano Xixón e ufficialmente Gijón/Xixón) è una città (277.559 abitanti, 2011) e porto marittimo della Spagna nordoccidentale, posta nelle Asturie, sul golfo di Biscaglia.
È sede di fonderie, industrie tessili e cartiere con l'attività economica locale che si basa anche sulla raffinazione del petrolio e dello zucchero, sulla lavorazione del tabacco, dei prodotti chimici, dei vetri e della porcellana, oltre che dei cantieri navali, esportando carbone, rame, ferro, zinco, pesce e prodotti agricoli. Per Gijón transita la strada più importante della costa settentrionale spagnola, tra il porto di Santander, a est, e quello di Ferrol, a ovest. Il porto, attivo dal 1480, venne fortificato nella seconda metà del XVI secolo e nel 1788 fu ampliato per far fronte ai commerci con le Indie occidentali.
Storia
I Romani la presero ai celti Asturi prima del 490 a.C. come risulta dai ruderi del Parque arqueologico de Campa de Torres che testimonia l'esistenza di un villaggio fortificato, ma è soprattutto dalle rovine del complesso termale di Campo Valdés che risulta la presenza dei romani nel I secolo e l'esistenza di un florido centro commerciale e artigianale chiamato "Gigia", progenitore dell'attuale Gijón. Il dominio successivo dei Visigoti durò poco e già nel 714 la città era retta da un governatore islamico, a questo punto s'innesta una serie di fatti fra storia e leggenda che la tradizione ci tramanda e che si riporta qui come curiosità locale.
Nativo di Gijón è il mitico Pelagio, signorotto locale, o re di uno dei tanti piccoli regni in cui si erano frazionati i Visigoti. Il governatore arabo Munuza si innamorò della sorella cristiana di Pelagio e l'avrebbe voluta sposare, ma Pelagio pose il suo veto. Manuza mandò Pelagio a Cordova a giurare fedeltà all'emiro, pensando di approfittare della sua assenza per convincere la sorella a sposarlo. Pelagio però tornò prima del previsto, si oppose alle nozze e dovette scappare in montagna dove divenne il capo e condottiero di coloro che si erano rifugiati nelle grotte e nelle gole dell'Asturia per sottrarsi al giogo musulmano.