Ave Maria - puzzle online
L'Ave Maria (si chiama così sia in latino sia in italiano), detta anche, in latino, salutatio angelica, è sia un'antifona sia una delle più diffuse preghiere mariane della Chiesa cattolica occidentale.
Il testo originale latino è il seguente:
Il saluto dell'Arcangelo Gabriele a Maria
Il saluto tradizionale ebraico Shalom: "pace", che con verbo o complementi sottintesi diviene "pace a Voi!", "la pace sia con Te!".
Il testo originale, scritto in greco (Luca 1,28 e 1,42), lo rende con l'imperativo presente khaîre ("rallegrati"). Ad esempio, in inglese sono ammesse e usate due traduzioni della parola iniziale: "Salute" (inglese Hail) che riflette la traduzione Latina, e "Rallegrati" (Rejoice) che rende l'originale greco.
La parola χαῖρε, khaîre, ricompare nella Notte Santa fra le parole dell’angelo, che dice ai pastori: «Vi annuncio una grande gioia» (2,10). Ricompare – in Giovanni – in occasione dell’incontro con il Risorto: «I discepoli gioirono al vedere il Signore» (20,20).
Nel greco classico e della Koinè, gioia e grazia (chará e cháris, in italiano carità) sono due parole che condividono la medesima radice. Questo era il comune modo di salutare fra i greci della Koinè, e continua ad esserlo anche nel greco moderno.
La preghiera comprende due passaggi del Vangelo di Luca: "Ave, il Signore è con te", e "Benedetta tu sei tra le donne [Questa prima parte non si trova in vari fra i migliori manoscritti, compreso B, ma si trova in bocca ad Elisabetta in Luca 1:42. Anche la versione CEI non la contempla.] e Benedetto è il frutto del tuo grembo", nonché "piena di grazia" dal Giovanni 1,14 (che, però, in Giovanni è riferito a Gesù, Parola piena di grazia, e che, nel caso di Maria, sarebbe meglio tradurre con "Gratia cumulata," piuttosto che con "Gratia plena." Farrar (C. G. T.) e Bengel).