È formata da libri differenti per origine, genere, composizione, lingua, datazione e stile letterario, scritti in un ampio lasso di tempo, preceduti da una tradizione orale più o meno lunga e comunque difficile da identificare, racchiusi in un canone stabilito a partire dai primi secoli della nostra era.
Diversamente dal Tanakh ( Bibbia ebraica), il cristianesimo ha riconosciuto nel suo canone ulteriori libri suddividendo lo stesso in: Antico Testamento ( o Vecchia Alleanza), i cui testi sono stati scritti prima del "ministero" di Gesù ( Nuovo Testamento ) che descrive l' avvento del Messia.
La parola "Testamento" presa singolarmente significa " patto ", un'espressione utilizzata dai cristiani per indicare il patto stabilito da Dio con gli uomini per mezzo di Gesù e del suo messaggio.
La critica biblica si interroga ormai da più di un secolo sulla datazione delle varie opere che compongono la Bibbia. Cristiano Grottanelli, riassumendo, fa presente che:
Il termine " Bibbia ebraica" è solitamente usato per indicare i testi sacri della religione ebraica, ma l'etimologia di Bibbia è greca e significa semplicemente, come si è visto, libri ; il termine più frequentemente usato è tuttavia Tanakh, acronimo privo di significato nella lingua ebraica e formato dalle iniziali delle parti nelle quali vengono raggruppati i 39 libri :
Torah (= Legge o anche Insegnamento; Pentateuco = 5 Testi in greco : Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio)
Nebiìm (= Profeti) a loro volta divisi in profeti anteriori e posteriori (21 libri )
Ketubim (= Scritti; Agiografi = scritti sacri in greco) 13 libriTutti i libri della Bibbia ebraica sono stati scritti in ebraico con alcune piccole parti in aramaico.
Nell'ambito dell'ebraismo antico alcune correnti, in particolare i sadducei, consideravano come sacra la sola Torah, i samaritani hanno mantenuto una posizione simile, considerando canonici solo la Torah e il Libro di Giosuè.
Le antiche comunità ebraiche di lingua greca, oggi estinte, seguivano invece un canone più ampio dell'attuale canone ebraico, il cosiddetto Canone alessandrino, derivato dalla versione dei Settanta della Bibbia. Nel I secolo d.C. per l'ebraismo venne considerato come definitivo il Canone palestinese, più ristretto di quello alessandrino.